I Trattamenti Propedeutici


Una volta chiarite le cause dell'infertilità, la coppia inizia un percorso di trattamenti mirati sulle esigenze specifiche: in generale si tratta di tecniche mediche e di laboratorio strutturate per aiutare i gameti femminili e maschili ad iniziare il percorso di fecondazione, che dovrà poi avvenire nel corpo della donna tramite la fusione dei due durante la procreazione assistita.

STIMOLAZIONE OVARICA

La stimolazione ovarica è un trattamento riservato alle pazienti che presentano anormalità durante l'ovulazione, a loro vengono somministrate sostanze medicinali dette gonadotropine (ormone follicolo-stimolante FSH / ormone luteinizzante LH) che inducono le ovaie a produrre un numero maggiore di ovuli maturi, pronti per essere fecondati.
Il trattamento richiede l'utilizzazione di farmaci mirati a ottenere una crescita follicolare multipla e aumenta le probabilità di concepimento durante ciascun ciclo.

DIAGNOSI GENETICA PRE-IMPIANTO

La diagnosi genetica pre-impianto è prevista dalla legge italiana all'articolo 14, punto 5, della Legge 40 del 2004. In base a questa normativa le coppie che si sottopongono ad un ciclo di fecondazione in vitro possono richiedere di essere informate sullo stato di salute degli embrioni prodotti analizzandoli, in funzione di parametri morfologici, di crescita ed in funzione del loro corredo genetico, dopo un ciclo di IVF e prima che vengano trasferiti nell'utero. Il fine ultimo della diagnosi genetica pre-impianto è l'ottenimento di una gravidanza e di un figlio sano.

CRIOCONSERVAZIONE DEI GAMETI E DEGLI EMBRIONI

La crioconservazione degli ovociti, così come quella degli spermatozoi e degli embrioni, era una metodica inizialmente rivolta alla preservazione della capacità riproduttiva sia nelle donne affette da patologie oncologiche che dovevano sottoporsi a interventi chirurgici o a trattamenti antitumorali (chemioterapia e radioterapia), sia in quelle con patologie a carico dell'ovaio (cisti ovariche ricorrenti, malattie autoimmuni) che vedevano compromessa la loro riserva ovarica con conseguente menopausa precoce (POF, Premature Ovarian Failure).
Le metodiche di crioconservazione si sono evolute nel tempo e le strategie per migliorare i risultati vengono continuamente aggiornate. Un tempo la tecnica tradizionale era il cosiddetto "CONGELAMENTO LENTO", che prevedeva che gli ovociti, dopo opportuna preparazione, venissero posti in soluzioni chimiche preparatorie, trasferiti in un congelatore biologico, dove venivano gradualmente portati ad una temperatura di -150°, e immersi successivamente in azoto liquido. Lo scongelamento, invece, avveniva molto rapidamente.

LA VITRIFICAZIONE

Se la crioconservazione tradizionale per gli spermatozoi aveva dato buoni risultati, i suoi effetti sono stati più modesti quando si è passati al congelamento degli embrioni e ancor più degli ovociti. Per tale motivo, è stato concepito un metodo alternativo che consentisse un processo di congelamento molto più rapido, detto "VITRIFICAZIONE", il cui nome deriva dall'aspetto trasparente e simile al vetro che assume il materiale biologico sottoposto a tale procedura.
Con tale metodica, invece di procedere gradualmente con le fasi del congelamento, si porta rapidamente la cellula uovo, opportunamente disidratata e reintegrata nel suo contenuto fluido con crioprotettori liquidi in grado di evitare la formazione di cristalli, alla temperatura di -196°C tramite l'immersione diretta nell'Azoto liquido. In questo modo la cellula si vitrifica, ossia si solidifica rapidamente, acquistando un aspetto vitreo e privo di ghiaccio.
I risultati con tale metodica sono apparsi da subito incoraggianti sia sotto il profilo dell'integrità biologica della cellula dopo lo scongelamento sia in termini di gravidanze che risultano del tutto paragonabili a quelle ottenute nei cicli a fresco, in cui gli ovociti prelevati vengono immediatamente fertilizzati. In entrambi i casi la metodica di fecondazione degli ovociti scongelati è la ICSI indipendentemente dalla qualità del liquido seminale. La vitrificazione, con la sua alta efficienza nella conservazione dei gameti e degli embrioni (la sopravvivenza di questi ultimi alla metodica è circa il 98%), ha portato una rivoluzione nei protocolli terapeutici della Riproduzione Assistita. Se un tempo si trasferivano più embrioni alla volta, coscienti che una conservazione di quelli soprannumerari avrebbe comportato una loro decurtazione, oggi la certezza della loro sopravvivenza ci ha condotto verso il transfer del singolo embrione con la conseguente drammatica diminuzione delle gravidanze gemellari o multiple.

IL SOCIAL FREEZING

Inoltre la grande efficienza nella conservazione degli ovociti ha fatto nascere il concetto di "CONSERVAZIONE DELLA FERTILITÀ" o "SOCIAL FREEZING". Con tali termini si indicano il congelamento sociale degli ovociti rivolto alle donne che decidono di rimandare, talvolta oltre i 40 anni, il momento di diventare mamme, non sempre per volontà, ma spesso per necessità, dal momento che i ritmi lavorativi e la tutela sociale delle donne influenzano in maniera determinante una possibile maternità. Il problema reale è che il 50% delle donne non sa qual è l'età della riproduzione e rimane stupefatta dalla notizia di essere "fuori tempo massimo" ovvero ormai in ritardo rispetto all'orologio biologico. La popolazione generale, infatti, crede che sia possibile ottenere una gravidanza fino a quando si è in presenza di un ciclo mestruale regolare. La realtà è differente: la capacità riproduttiva si esaurisce alcuni anni prima della menopausa. La riserva ovarica, ossia il numero di ovociti residui, va incontro dalla nascita in poi ad un progressivo ed inesorabile declino con conseguente possibilità di gravidanza, nelle ultime fasi, molto bassa.
È qui che la Scienza viene incontro alle donne, permettendo loro di congelare a trent'anni, o anche prima, i propri ovociti per consentire loro, quando sarà il momento più opportuno, di utilizzarli senza necessità di ricorrere alla fecondazione eterologa ovvero alla donazione degli ovociti anonima effettuata da donatrici con un'età compresa tra i 25 e 35 anni.

I GAMETI MASCHILI

Per quanto concerne i gameti maschili , coloro i quali possono giovare della crioconservazione degli spermatozoi sono:
- i pazienti che devono sottoporsi a cure radio-chemioterapiche che possono compromettere irreversibilmente la produzione di spermatozoi vitali